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Giornata internazionale della nonviolenza

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2 ottobre: Giornata Internazionale della Nonviolenza

L’attualità del messaggio di Gandhi

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«Ci sono molte cause per le quali sono pronto a morire, ma nessuna per cui sono pronto ad uccidere».

Mahatma GandhiLa Storia dei miei Esperimenti con la Verità, 1927

La Giornata internazionale della nonviolenza – che si celebra  ogni anno il 2 ottobre, anniversario della nascita del Mahatma Gandhi – è stata istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite il 15 giugno 2007, accogliendo una proposta presentata dal Ministro degli Esteri indiano, Anand Sharmaper a nome  di 140 co-sostenitori il cui ampio consenso è espressione  del rispetto universale per il Mahatma e della profonda  attualità della sua filosofia.

Sottolineando la rilevanza universale del principio della nonviolenza e l’importanza di assicurare una cultura di pace, tolleranza e reciproca comprensione, la risoluzione dell’Assemblea generale  invita tutti i Paesi membri delle Nazioni Unite a promuovere iniziative volte a «divulgare il messaggio della nonviolenza, anche attraverso l’informazione e la consapevolezza pubblica».

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In occasione della celebrazione del 2 ottobre, nella logica dei principi di educazione alla pace e alla solidarietà ai quali costantemente si ispira la Fondazione Angelo Frammartino, proponiamo a chi visita il nostro sito una immagine – scattata del fotografo canadese Gregory Colbertnella quale riteniamo possa trovare piena rispondenza l’insegnamento di Gandhi, esempio di illuminata tenacia e di profonda coerenza, particolarmente significativo nell’epoca attuale, funestata dal dilagare di conflitti che faticosamente la Comunità  delle Nazioni  tenta di arginare.

«Voglio realizzare la fratellanza o l’identità non solo con gli esseri chiamati umani; voglio identificarmi con ogni forma di vita.[…] Se si vuole raggiungere la vera pace a questo mondo e se si vuole condurre una vera guerra contro la  guerra, bisogna cominciare dai bambini; se essi crescendo conserveranno la loro naturale innocenza, non dovremo lottare, non dovremo adottare oziose, infruttuose risoluzioni, ma andremo di amore in amore, di pace in pace, finché ogni lembo del mondo sarà ricoperto da quell’amore e da quella pace di cui, consciamente o no, il mondo intero ha fame».


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Terra di Pace, 2 ottobre 2014

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