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Il FrammaDay 2015 nell’esperienza del Liceo Peano di Monterotondo

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Oh me, oh vita !

Domande come queste mi 

perseguitano,

infiniti cortei d’infedeli,

città gremite di stolti,

che vi è di nuovo in tutto questo,

oh me, oh vita !

 Risposta:

 Che tu sei qui,

che la vita esiste e l’identità,

Che il potente spettacolo continui,

e che tu puoi contribuire con un verso.

Walt Whitman

Il 28 aprile, FrammaDay: un appuntamento importante in cui, ogni anno, ricordiamo il compleanno di Angelo  parlando di pace. In questa edizione 2015 siamo stati accolti dal Presidente della Fondazione ‘’Angelo Frammartino’’
Pasquale Galea, dalla Vice Presidente Maria Lipari, dal Comitato Scientifico ed Esecutivo, da Martina Di Giacinto  e da Stefania Di Marco della Segreteria – Archivio della Fondazione. La giornata è stata piena: hanno introdotto le relazioni Pasquale Galea, il Presidente Onorario Luigi Nieri, vice Sindaco di Roma, il Sindaco di Monterotondo Mauro Alessandri, l’Assessore Riccardo Varone.

FOTO 1 Copia

In un giorno come il FrammaDay, con la vita che fuori dal Teatro Ramarini scorreva consuetudinariamente, tutti noi, studenti, insegnanti, autorità, cittadini, ci siamo presi un momento di calma per riflettere su come va il mondo e progettare modalità nuove che lo facciano procedere con maggiore serenità, senza troppi intoppi.

Foto 2 Copia

Il clou della mattinata: i progetti di ricerca introdotti dal professor Mario Beccari, direttore del Comitato scientifico della Fondazione.

Il Tutor Umberto Saleriha  presentato il caso-studio di Melilla, di Lea Sophie Lazic Reuschel;  Tommaso Vaccari  ha illustrato il progetto Nonviolence is the only way out, in cui è stato assistito da Luisa Morgantini; Beatrice Del Monte, Victoria Sachsé, seguite dal Tutor  Maurizio Paffetti,  ci hanno parlato di agricoltura urbana ed economia condivisa nella città di Roma; Lorenzo Capalbo,Maria Elena Caruso, Alessia Azzarello, Desirèe Campagna, col Tutor Davide Pati, hanno approfondito la tematica del riutilizzo sociale dei beni confiscati alle mafie come pratica di resistenza civile: il caso del Veneto.

Foto 3 Copia

Anche le scuole hanno contribuito al FrammaDay con dei lavori che hanno arricchito la giornata.

Moderato da Mario Beccari, il Progetto Quadrifoglio è stato presentato nelle sue quattro aree tematiche: Pratiche di non violenza per la soluzione dei conflitti, di cui si è occupato il Liceo Catullo (Coordinatori Silene Mucciante, Luca Utili e Fabrizio Simoni); il Liceo Peano ha approfondito Le ragioni dell’altro: storie di migranti, di rifugiati, di minoranze, di popoli senza patria (Coordinatrice Valentina Ciliberti); l’Istituto Angelo Frammartino ha studiato L’impegno per la legalità democratica, la lotta contro le mafie e la criminalità (Coordinatrice Francesca Rossi); l’Istituto di Piazza della Resistenza ha elaborato un progetto sulla tutela dell’ambiente e del territorio in cui viviamo (Coordinatore Sergio Barbadoro).

Foto 4 Copia

Le scuole medie di primo grado ‘’ Buozzi’’, ‘’Giovagnoli’’ e ‘’Campanari’’ ci hanno offerto, tra una relazione e l’altra, dei gradevoli intervalli musicali con le orchestre composte dai loro studenti.

Nel ricordo del pacifista Massimo Paolicelli,  presidente dell’associazione Obiettori non violenti, la Fondazione ha voluto donare alle scuole il regalo più bello: i libri, la cultura che dà consapevolezza e libertà.

Foto 5 Copia

Era pieno, il Teatro Ramarini. Questo 28 aprile 2015 ci ha regalato una giornata di pace.

Il FrammaDay è un’occasione per dimostrare a noi stessi che la vita può sempre migliorare, che le idee possono diventare concretezza e che da un momento buio si può costruire qualcosa di inatteso e meraviglioso. Ogni relatore, ogni partecipante del FrammaDay ha avuto in mente questo pensiero: nel nome di Angelo la vita rinasce sempre in forme nuove.

Questo meraviglioso poeta della solidarietà ci ha indicato con le parole dirette dei giovani che tutto è possibile, che il dialogo tra le culture è realizzabile, che la comunicazione tra mondi apparentemente inconciliabili è semplice e può essere spontanea come le ginestre che nascono sulle pendici del vulcano. Tutte le persone che in questi anni di progetti della Fondazione abbiamo conosciuto e frequentato  fanno parte di una preziosa comunità che ha in mente una precisa, razionale, appassionata volontà: fare pace.

Sotto questo segno dobbiamo vivere e fare cultura. Un vero, sincero grazie alla Fondazione e  a Martina Di Giacinto, nostra meravigliosa capo-gioco nel progetto sui migranti, che ci ha fatto comprendere quanto sia fortunato chi, come noi, per caso è nato nella parte ‘’ricca’’ del mondo.


Faremo l’amore con la non-violenza

per partorire la pace dal grembo della società.

Angelo Frammartino

           


Valentina Ciliberti e gli studenti della classe III G del Liceo Peano

Monterotondo, 28 aprile 2015

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