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L’inaugurazione della Casa della Pace nella Piazza intitolata a Angelo Frammartino

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Il 28 aprile, anniversario della nascita di Angelo, si è svolta presso il Teatro Ramarini di Monterotondo l’edizione 2015 del FrammaDay

L’evento è stato animato da un’ampia partecipazione di giovani: i vincitori delle Borse di Studio “Giovani pensieri per una cultura di Pace, Diritti, Legalità, difesa dell’Ambiente e Convivenza tra i Popoli”, che hanno presentato i risultati delle loro ricerche, gli studenti degli Istituti superiori di Monterotondo, che sono stati protagonisti -insieme ai loro insegnanti- del Progetto “Quadrifoglio”, sviluppato in sinergia con la Fondazione Angelo Frammartino, le “Giovani orchestre” composte dagli allievi degli Istituti comprensivi Buozzi, Campanari e Giovagnoli, che hanno dato vita ad alcuni brani musicali.

Al termine dell’evento, alla presenza dei genitori Michelangelo e Silvana, della sorella Romina e dei famigliari di Angelo, del Sindaco Mauro Alessandri e di numerosi rappresentanti dell’amministrazione comunale di Monterotondo, dei componenti della Fondazione Frammartino e di tante persone vicine alla famiglia e alla  Fondazione stessa, è stata inaugurata la Casa della Pace intitolata a Angelo.

Un luogo destinato a divenire un polo di riferimento condiviso da tutti coloro i quali, nel ricordo di Angelo, daranno continuità al suo messaggio di Pace e di solidarietà.

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Le ultime settimane hanno segnato un’altra data importante. Il 9 maggio 2015 si è svolta a Monterotondo la manifestazione per la Pace: ribadire la profonda adesione della comunità cittadina al valore universale della Pace e lanciare un segnale affinché altre realtà locali facciano lo stesso.

In tale prospettiva l’Amministrazione comunale, in collaborazione con la Fondazione Angelo Frammartino e con l’Anpi territoriale e provinciale, ha dato vita alla marcia “Facciamo Pace“.

Il corteo si è snodato  da piazza della Libertà fino alla Passeggiata di viale Buozzi, dove hanno avuto luogo gli  interventi del Sindaco di Monterotondo Mauro Alessandri, dei rappresentanti delle Istituzioni, delle associazioni e delle forze sociali.

Le esibizioni sportive a cura del Centro ginnastica Monterotondo e il concerto della Banda musicale Eretina hanno contribuito a conferire all’evento una dimensione di gioiosa condivisione.

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La manifestazione ha toccato il momento di maggiore intensità e commozione culminando nella intitolazione a Angelo Frammartino della piazza in cui sorge Palazzo Orsini, sede del Comune di Monterotondo, all’interno del quale è accolta  anche la Casa della Pace.


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A breve distanza di tempo si sono così realizzati due importanti eventi – l’inaugurazione della Casa della Pace e l’intitolazione della piazza – che testimoniano  i profondi sentimenti di empatia e di gratitudine  della comunità di Monterotondo verso un giovane che ha lasciato un vivo ricordo di sé e un esempio di generoso impegno e di  coerenza con i propri  ideali,  a cui  potranno ispirarsi  le giovani generazioni.

La figura di Angelo è costantemente presente nelle menti e nei cuori di quanti lo hanno conosciuto, dei suoi amici e compagni, dei suoi insegnanti e di tutte le persone che, avendo condiviso con lui una parte di cammino,  lo ricordano con grande affetto e con profonda stima.


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Nel fluire del tempo due aspetti salienti hanno delineato la personalità di Angelo Frammartino: la vivacità intellettuale e il generoso altruismo, costantemente alimentati dalla sete di conoscenza e dell’impegno civile e politico.

Il giovane eretino si era accostato “alla politica”, scoprendo «con gli occhi da ventenne e con la mente e il cuore di chi queste vicende le ha ascoltate, quasi come fiabe dalla voce dei nonni» l’importanza di conservare nel tempo la memoria storica e, con essa, la centralità di alcune “grandiose pagine della storia italiana” – quali quelle scritte dai Partigiani nell’ultima fase della seconda guerra mondiale, anticipatrici  della «meravigliosa Carta costituzionale del 1948, figlia dell’anti-fascismo e madre delle nostre libertà». (Angelo, maggio 2006)

Nel pensiero di Angelo questa eredità culturale è affidata soprattutto ai giovani, i quali si accingono a muovere i primi passi «lasciando impronte sulla sabbia della Storia che è quella del mondo». (Angelo, dicembre 2005)


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Nella sua grande attenzione verso  i propri coetanei si manifesta la sua consapevolezza delle difficoltà riversate su di loro, diffusamente “soli e inquieti”, ma anche la piena fiducia nell’esistenza di una possibile via d’uscita attraverso l’impegno politico e sociale, volto a coinvolgerli e a motivarli “strappandoli dai vuoti modelli” imposti dal consumismo. (Angelo, febbraio 2005)


Angelo aveva maturato una concezione nobile della politica
: il suo impegno traeva ispirazione dai bisogni della gente attraverso un “pensare globale” ai problemi della società contemporanea,  ed un “agire locale” nel contesto della quotidianità: era un giovane “con la testa nel mondo e i piedi nel borgo”.


Il ripudio della guerra, la consapevolezza dell’importanza di conservare nel tessuto della Storia l’integrità del filo della Memoria – e in tale prospettiva  il significato della Resistenza e della Costituzione repubblicana  quali enzimi di libertà e di giustizia- la dimensione europea delle problematiche economiche e socio-politiche, il futuro del pianeta in un’ottica non solo ambientale ma anche sociale; la condizione dei giovani nella società attuale:  questi sono stati gli ampi orizzonti della sua riflessione.


Orizzonti che facevano da corollario al tema centrale del suo impegno civile e politico: la Pace e la NonViolenza
da guardare come «una finalità, una metodologia, un percorso … pratica alta del confronto, un qualcosa di opposto alla passività e alla rassegnazione, valorizzazione del diverso, sorella-gemella del dialogo attento e interessato». (Angelo, dicembre 2005)


Quel tragico 10 agosto 2006
, quando la  giovane vita di Angelo veniva spezzata a Gerusalemme durante  un campo estivo rivolto a un gruppo di bambini palestinesi ai quali cercava di ridare quel sorriso, di cui le loro vite dilaniate dalla guerra dalle sofferenze e dagli stenti venivano continuamente derubate, si colloca nell’alveo di una generosa ricerca di un percorso di Pace, unica via per sconfiggere nel mondo la tremenda «spirale di tensione, paure, odio, sangue, dolore» (Angelo, dicembre 2005)


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La sua frase «Fare l’amore con la Non-Violenza per partorire la pace dal grembo della società» rappresenta l’ efficace e  indimenticabile sintesi del suo Pensiero e del suo Progetto di Vita.


La Fondazione che porta il nome di Angelo Frammartino si pone oggi  in una ottica di continuità rispetto al suo impegno civile, con la stessa cura che si riserva ad un germoglio, al quale si vuole assicurare un continuo sviluppo nel tempo
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Pasquale Galea

Presidente della Fondazione Angelo Frammartino Onlus

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