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Premio Paolo Borsellino 2010

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Si è conclusa lo scorso sabato 30 ottobre, presso il teatro Odeon di Roseto degli Abruzzi, la XV edizione del “Premio Borsellino” che ha visto salire sul palco a ricevere il riconoscimento, tra gli altri, lo scrittore Roberto Saviano, premiato dal procuratore aggiunto di Palermo Antonio Ingroia, Presidente della giuria del Premio che per dieci giorni si è svolto a Giulianova, Roseto e Pineto.

Il “Premio per la pace Angelo Frammartino”, istituito nel 2006 dagli organizzatori in memoria di Angelo, è stato assegnato ad Andrea Riccardi, Presidente della Comunità di Sant’Egidio.

Altri riconoscimenti della manifestazione sono andati al procuratore della Repubblica de L’Aquila, Alfredo Rossini, che ha ricordato l’impegno quotidiano e costante della magistratura nel vigilare sulla ricostruzione. Il premio è stato attribuito a Maurizio Artale del Centro “Padre nostro” Palermo, a Stefania Petix, inviata di “Striscia la notizia”, a Don Aniello Manganiello che ha fondato il “Centro don Guanella” a Scampia. Il sacerdote, da sempre in prima linea nella battaglia contro la camorra, è stato raggiunto a Roseto degli Abruzzi da un gruppo di suoi ex parrocchiani che lo ha invitato a tornare a Napoli. Don Aniello, si sa, è stato trasferito a Roma.

Salvatore Di Landro ha ricordato come sia importante la vicinanza costante delle Istituzioni. Un premio è stato dedicato alla memoria di Angelo Vassallo, il sindaco di Pollica ucciso dalla camorra (il premio è stato ritirato dal fratello Claudio). Altri riconoscimenti sono andati all’attore e regista Ascanio Celestini e a Giorgio Tirabassi, per l’interpretazione di Paolo Borsellino nella fiction televisiva sul giudice.

Un momento particolarmente toccante è stato quello in cui il giornalista Sandro Ruotolo ha letto la lettera che Agnese Borsellino ha inviato agli organizzatori. Nel testo la moglie del giudice ammazzato dalla mafia il 19 luglio del 1992 in via D’Amelio si rivolge ai giovani:

«Carissimi giovani – si legge – voi siete i soli in grado di raccogliere davvero il messaggio che mio marito ha lasciato. Leggendo con i miei figli le recenti notizie apparse in questi giorni sui giornali, dopo alcuni momenti di sconforto ho continuato e continuerò a rispettare le Istituzioni di questo Paese perché mi rendo conto che abbiamo il dovere di rispettarle e servirle come mio marito sino all’ultimo ci ha insegnato».

«Io non perdo la speranza – ha proseguito Agnese Borsellino in un altro passaggio della sua lettera – di una società più giusta e onesta in grado di costruire un’Italia più giusta e onesta».

A queste parole la sala ha tributato una lunga standing ovation che ha preceduto la parte conclusiva della cerimonia di premiazione nella quale è salito sul palco Roberto Saviano che ha parlato brevemente del suo rapporto con l’Abruzzo ricordando che L’Aquila è stata la prima città in assoluto a conferirgli la cittadinanza onoraria.

Lo scrittore ha ricordato come Paolo Borsellino rappresenti «Un Maestro dal quale ho imparato la resistenza e soprattutto un metodo di vita e di lavoro contro la mafia. Per me, ricevere un premio intitolato a lui è una grande emozione».

A comporre la giuria del “Premio Paolo Borsellino”, oltre ad Antonio Ingroia ci sono i giornalisti Sandro Ruotolo (Rai), Maurizio De Luca (Espresso), Francesco La Licata (La Stampa), Sandro Palazzolo (Repubblica), Lirio Abbate (Espresso).


Antonino Ingroia (procuratore aggiunto della procura distrettuale antimafia di Palermo), Pierangelo Frammartino (presidente Fondazione Angelo Frammartino), Roberto Saviano (scrittore e premiato), Leo Nodari (organizzatore Premio Paolo Borsellino) e Luca Maggitti (Premio Paolo Borsellino)

Fonte: www.leggimi.eu

 

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