Anche quest’anno la Marcia “Perugia – Assisi” ha visto la grande partecipazione di tanta parte della società civile, di organizzazioni e singoli. E dopo un cammino si apre lo spazio per il pensiero e la riflessione. Ospitiamo con piacere per il numero di Ottobre della nostra Newsletter, un editoriale di Agnese Ginocchio, Cantautrice per la Pace.
La Marcia per la Pace “Perugia-Assisi”, nacque da un’idea del grande apostolo laico Aldo Capitini e quest’anno ha celebrato il 50° anniversario. La Marcia non ha avuto valore per le passerelle mediatiche dei politici di turno ma per le centinaia di migliaia di piedi che hanno camminato, guidati da cuori e menti che hanno marciato unicamente per manifestare la propria volontà di Pace.
Su questa linea anche io, insieme alla mia amica artista “Isabella Horn” del Movimento Nonviolento (sez. fiorentina), ho voluto dare il mio contributo per la Pace e la Non violenza.
Durante il mio intervento in musica e parole di Pace in piazza S. Maria degli Angeli (ben 3 lunghe ore sotto i riflettori di Fratello sole), ho ricordato ai partecipanti della marcia che passavano, riferendomi in particolare ai tantissimi giovani che vi hanno partecipato, l’importanza del marciare non solo in questa giornata, ma marciare ogni giorno per l’affermazione di una cultura fondata sulla Pace mediante l’azione ed il metodo della non violenza attiva. Ho ricordato ai giovani l’importanza quindi di non perdersi nelle varie mode di passaggio, ma di impiegare il proprio tempo nel servizio e nel volontariato per imparare a fare la differenza. Anche per me un giorno iniziò il mio radicale cammino di cambiamento, con una chitarra in mano, fino a culminare in quello che oggi é impegno decisivo per la Pace e la mia chitarra si é trasformata in uno strumento non violento con il quale diffondo note, parole e messaggi di impegno e di Pace. I giovani oggi, in particolare, sembrano essere bombardati da un clima di dispersione totale. Messaggi devianti diffusi dai media, esempi diseducativi trasmessi dagli adulti e dagli “idoli ” di tendenza del momento. I teatrini della politica italiana, che sta conducendo la nostra nazione all’affondo. Più che ricevere un messaggio di speranza, i nostri giovani sembrano essere presi dall’assuefazione a questo stato di cose. Li vediamo sempre più reagire con atteggiamenti di violenza, di aggressività. Noi adulti abbiamo il dovere di fermarci un attimo a pensare che con le nostre complicità, i nostri atteggiamenti, stiamo educando male, stiamo soffocando i sogni e le speranze dei nostri giovani. Occorre fermarci un pò a riflettere su quello che abbiamo trasmesso, su quali siano i nostri interessi, su quali pilastri abbiamo appoggiato la nostra esistenza e quali sono stati i valori che abbiamo trasmesso loro. Imparare perciò a fare la differenza tra vivere e vivere. Occorre un cambio di rotta, un salto di qualità: Occorre acquistare responsabilità e consapevolezza nelle proprie azioni.
Educare perciò i giovani alla Giustizia e alla Pace (tema 45° giornata mondiale della Pace 2012) per preservare la loro vita, salvare e non distruggere il loro futuro.
L’esperienza nel volontariato, come dicevo, per certi aspetti insegna ed educa più della stessa scuola.
Angelo Frammartino, un giovane italiano impegnato per la Pace e che diede la sua vita per quest’ultima, durante le vacanze estive anziché scegliere di andarsene al mare o in giro a divertirsi spensieratamente come fa la gran parte dei giovani, decise invece di fare un “salto di qualità”, un’ esperienza forte, che potesse rafforzare le sue speranze di giovane amante della vita. Angelo scelse di fare una missione di volontariato in territori di guerra, per portare un sorriso a quelle popolazioni che a causa del conflitto in atto avevano ormai perso la capacità di sorridere. Il desiderio di Angelo era quello di portare sollievo, amicizia, solidarietà e speranza a tanti nostri fratelli senza più speranza. Angelo Frammartino donò generosamente la sua vita per la causa di Pace, per aiutare a sollevare l’umanità sofferente dalla piaga dell’ingiustizia globale. Oggi egli si erge per noi tutti come la fulgida stella del mattino che brilla nella notte oscura di questo mondo e che viene in nostro soccorso per illuminare il nostro cammino incerto pieno di tante insidie che minacciano la nostra vita. Il giovane Angelo Frammartino, diventa per tutti i giovani italiani e stranieri (ma anche gli adulti) di oggi un “esempio” lampante di quella che dovrebbe essere la vera gioventù: generosa, altruista, compassionevole, combattente, determinata, ben pensante, amante della Pace, che fa sue le grandi cause sociali, che scende nelle piazze a manifestare pacificamente per i propri diritti e i diritti dei senza voce. Quella gioventù cioè che sceglie la Pace per compagna di strada, che decide di dare la propria vita per questa nobilissima causa dalla quale dipende il futuro del mondo, e decide quindi di impegnare la propria vita e dare il proprio contributo attivo per cambiare, rinvigorire e trasformare questo mondo deserto in un’oasi di Giustizia e di Pace. Ovvero, il massimo contributo che si possa dare in questa vita: la PACE!.
Angelo Frammartino lo ha fatto. Invito perciò i giovani a fare la differenza: una forte esperienza che potrebbe cambiare la loro vita dalla passività all’attivismo, che insegna quindi a fare la differenza tra vivere solo per se stessi e le proprie soddisfazioni (e poi alla fine si é sempre insoddisfatti e tristi). Vivere invece per far emergere la Speranza nei tre quarti di mondo che sono senza speranza, partendo dai nostri territori, da chi abbiamo intorno a noi e necessita del nostro supporto per essere sollevato dalla propria infermità, dal proprio stato di disagio, di oppressione e di ingiustizia. Il motto di Angelo era: “Fare l’amore con la non violenza, per partorire la Pace nel grembo della società“. Cari giovani, cos’é per voi la Non Violenza? Cos’é per voi la Pace? Avete mai pensato una cosa del genere? Siete mai arrivati a pensare a tanto? Dove sono dunque i vostri interessi? Solamente chi possiede un animo nobile, sensibile, generoso e altruista, lascia lavorare il proprio cervello in azioni propositive. Solamente chi sa “osare” per un sogno di Pace e di Giustizia senza confini, senza barriere e senza discriminazioni può essere in grado di arrivare a pensare a tanto. Il pensiero di Angelo non é un pensiero da tutti. Però, con una forte esperienza formativa ed educativa, con il cominciare a esercitare qualche piccolo sacrificio e a rinunciare a qualche presa di posizione personale dando spazio e ascoltando chi ci é accanto, forse anche noi un giorno riusciremo a pensare a tanto, percorrendo il sentiero intrapreso da questo straordinario giovane esemplare, martire per la Pace. Allora basta tentennamenti e vergogna nell’esporsi in primo piano; diamoci la mano, allarghiamo lo sguardo oltre le nostre vedute e cominciamo a darci da fare. Rimbocchiamoci le maniche e agiamo, seguendo le orme e l’esempio di Angelo e di tanti altri Testimoni di Pace che ci hanno preceduti nella corsa al “Traguardo” della vita!.
“Sii tu il cambiamento che vuoi vedere avvenire nel mondo” (Gandhi). Continuiamo dunque a camminare e a marciare tenendo ben fisso questo traguardo da raggiungere. Infaticabili provocatori di non violenza, seminatori di Speranza, pionieri e costruttori della Pace.
Caserta, 12 Ottobre 2011.
Di: Agnese Ginocchio, cantautrice per la Pace.