La proposta di un giorno di pace a Gerusalemme il 10 agosto 2007 durante la sessione conclusiva del meeting delle ONG sul Medioriente.
Data: 13 agosto 2007 “Vorremmo che il prossimo 10 agosto, quando sarà trascorso esattamente un anno, possa essere un giorno di pace a Gerusalemme”. Così Pierangelo Frammartino, cugino di Angelo il ventiquattrenne partito il primo agosto dello scorso anno per Gerusalemme con la speranza di “far giocare i bambini palestinesi” e ucciso dieci giorni dopo “dall’odio che produce ogni guerra”. Il giovane era presente a Firenze, in Palazzo Vecchio, con i genitori e la sorella di Angelo chiamati dalla Regione Toscana a conclusione dell’incontro con le ong italiane, israeliane e palestinesi sul ruolo dell’Europa nella risoluzione del conflitto israelo-palestinese. Nel messaggio letto a nome dell’intera famiglia, Pierangelo ha annunciato che a breve sarà costituita – in ricordo del giovane accoltellato da un palestinese – una Fondazione “che diffonda i valori di pace, non violenza e solidarietà verso i più deboli ” e che l’intera famiglia (“con animo colmo di dolore”) troverà la forza per essere a Gerusalemme nella giornata del 10 agosto