Pubblichiamo l’intervento di Dario Barranca in occasione della cerimonia di intitolazione ad Angelo dei “Giardini Angelo Frammartino” sul lungomare di Siderno (RC) che si è svolta lo scorso 19 dicembre 2009.
L’intervento di Dario, che è il mini sindaco del Consiglio comunale dei ragazzi dell’istituto “G. Pedullà” di Siderno, sarà pubblicato nel prossimo numero della newsletter “ComunicazioniDiPace” della Fondazione.
“Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza”.
(dalla Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo)
Buongiorno a tutti,
sono Dario Barranca, mini-sindaco del Consiglio Comunale dei Ragazzi dell’Istituto di I grado “Pedullà” di Siderno.
Voglio, innanzitutto, a nome del Dirigente Scolastico, prof. Pellegrino Rinaldi, della prof.ssa Commisso, di tutto il personale della scuola (docenti, non docenti e alunni) ringraziarvi perché oggi siamo qui riuniti per una nobile causa, e ci sentiamo tutti “amici di Angelo”.
Angelo Frammartino, un giovane di 24 anni, era un pacifista italiano, volontario in una missione di pace a Gerusalemme presso il centro denominato “La torre del Fenicottero” per aiutare i bambini, prime vittime del conflitto israelo-palestinese. E’ stato accoltellato da un palestinese il quale, arrestato, ha confessato di averlo scambiato per un ebreo. La sua morte ha commosso l’Italia. Tantissimi sono stati gli attestati di vicinanza che la famiglia, originaria di Caulonia, ed i suoi amici hanno ricevuto in seguito all’impegno di Angelo per la pace, la non violenza, il dialogo fra i popoli e la solidarietà verso i più deboli. Molte sono le iniziative, in tutta Italia e all’estero, per ricordare Angelo e gli ideali per cui ha perso la vita. Non a caso, il 12 gennaio 2007, gli è stata conferita dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, la medaglia d’oro al merito civile.
I suoi ideali continuano attraverso la ” Fondazione Angelo Frammartino ONLUS”, istituita il 25 settembre 2007 e della quale fanno parte i suoi familiari, i suoi amici, rappresentanti delle istituzioni italiane, israeliane e palestinesi e molti simpatizzanti… e sono questi gli ideali che a noi, ragazzi di oggi, stanno a cuore.
In questi anni di scuola media abbiamo cercato esperienze concrete di solidarietà in cui fossimo protagonisti noi ragazzi e abbiamo trovato una scuola che sa costruire il presente e guardare al futuro con speranza. Una scuola dove la solidarietà – verso il compagno di banco e verso i ragazzi di paesi lontani e molto poveri – è straordinariamente normale.
La solidarietà è il nostro bene comune, quello che in una comunità garantisce la promozione dell’eguaglianza e della giustizia, della ridistribuzione della ricchezza, dell’impegno, della partecipazione democratica dei cittadini e dei popoli, nel rispetto dei diritti e dei doveri di ciascuno.
Abbiamo capito, nel corso degli anni, che la solidarietà non è SOLO comportamento individuale e sociale, né tantomeno SOLO beneficenza o aiuto, ma un principio ispiratore della politica, dei rapporti economici, della democrazia, dei rapporti tra le persone. Solidarietà è rifiuto dell’indifferenza, della passività, dell’isolamento, dell’egoismo. Non c’è solidarietà senza giustizia, democrazia, riconoscimento dei diritti, uguaglianza . Non c’è solidarietà senza un impegno costante rivolto alla trasformazione sociale e civile, senza un rapporto diverso tra le persone ispirato a convivialità, nonviolenza, pace e gratuità… e Angelo è prova tangibile e inconfutabile di tutto questo.
Concludo il mio intervento citando la sintesi dell’art. 3 dello Statuto della Fondazione Angelo Frammartino:
Angelo Frammartino ha lasciato un ricordo ed un messaggio di pace tra tutti gli amici e le persone che lo hanno conosciuto. La condivisione delle sue idee, la commozione, la solidarietà, le testimonianze e l’affetto di tutti, raramente gridato ma spesso silenzioso e discreto, come quello testimoniato da tutte le autorità civili e religiose, e anche da noi qui, oggi presenti, hanno immediatamente maturato la consapevolezza che il lavoro di Angelo, come quello di tantissimi altri giovani, silenzioso e lontano dalla pubblicità, debba essere portato avanti. Il suo impegno sociale, la sua scelta per la pace, la solidarietà e i diritti, sono le eredità che , attraverso la Fondazione Frammartino (e non solo), vanno diffuse e promosse a titolo di valori assoluti, per tutti e di tutti.
GRAZIE!